Alcuni criteri di determinazione della residenza fiscale: Focus Spagna
Con la crescente mobilità delle persone fisiche per motivi lavorativi o familiari, emergono situazioni complesse riguardanti la determinazione della residenza fiscale e le relative implicazioni fiscali.
Nella maggior parte dei sistemi fiscali nazionali il presupposto per la residenza fiscale è la residenza o il domicilio nel Paese considerato per la maggior parte del periodo d’imposta (≥ 183 gg. in un anno solare)
1. I CRITERI PREVISTI NELLE CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI
Nonostante ció, nei casi di doppia residenza, la CONVENZIONE CONTRO LA DOPPIA IMPOSIZIONE tra Italia e Spagna definisce i requisiti per determinare la residenza fiscale di un individuo, dettando quindi principi fondamentali in materia di imposte sul reddito qualora ci siano situazioni “crossborder”. In particolare, l’articolo 4 “Domicilio fiscale” elenca i criteri che dovranno essere considerati qualora una persona risiede in entrambi gli Stati:
- Abitazione Permanente e Centro degli interessi vitali: la residenza sarà nello Stato contraente nel quale il soggetto abbia un’abitazione permanente a disposizione. Nel caso in cui disponga di un’abitazione permanente in entrambi gli Stati contraenti, la preferenza è accordata allo Stato nel quale si trova il cosiddetto “centro degli interessi vitali”;
- Dimora abituale: se lo Stato contraente nel quale si trova il centro degli interessi vitali non può essere determinato o il soggetto non dispone di un’abitazione permanente in nessuno degli Stati contraenti, la residenza sarà riconducibile allo Stato nel quale dimora abitualmente;
- Nazionalità: qualora la dimora abituale sia individuabile in entrambi gli Stati contraenti oppure non lo sia in nessuno dei due, il soggetto sarà considerato residente nello Stato contraente del quale possiede la nazionalità;
2. IL CALCOLO DEI GIORNI DI PERMANENZA SUL TERRITORIO SPAGNOLO.
Il Tribunal Económico-Administrativo Central spagnolo (TEAC 25-4-23), ha stabilito che il concetto di permanenza per più di 183 giorni durante l’anno solare sul territorio spagnolo si integra attraverso il calcolo aggregato di tre livelli di giorni: la presenza certificata, i giorni presunti e le assenze sporadiche.
- Presenza certificata: si considera giorno di permanenza in Spagna qualsiasi giorno in cui esista certezza che il contribuente sia stato, per quanto breve possa essere stato il periodo di tempo, sul territorio spagnolo.
- Giorni presunti: sono i giorni che trascorrono tra due giorni di presenza certificata
- Assenze sporadiche: la normativa fiscale stabilisce che per determinare il periodo di permanenza sul territorio spagnolo devono essere conteggiate le assenze sporadiche, a meno che il contribuente non dimostri la sua residenza fiscale in un altro Paese.
In conclusione, la determinazione della residenza fiscale è un processo cruciale per stabilire il regime fiscale applicabile a un individuo, soprattutto in contesti transfrontalieri. Le convenzioni contro le doppie imposizioni forniscono linee guida importanti, mentre i criteri specifici come quelli stabiliti dal TEAC in Spagna aggiungono dettagli e precisione al calcolo dei giorni di permanenza.
Tuttavia, la complessità del tema richiede un’attenta valutazione caso per caso, considerando sia gli aspetti legali che pratici della residenza fiscale.
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